I Giovani Per un Mondo Unito di Aleppo – Siria

1 Giugno 2017

In questo periodo in cui tanti di noi giovani stavamo pensando di uscire un pò da Aleppo e andare fuori a visitare qualche parente o amici nelle zone tranquille, con sorpresa abbiamo saputo che hanno chiuso le strade attorno ad  Aleppo.  Questo vuole dire che non possiamo uscire e siamo dentro la città con tutti i bombardamenti attorno a noi. Cosi ci è venuta l’idea di andare a visitare gli anziani in un istituto tenuto dalle suore di Madre Teresa, dove da tempo non siamo andati.  Sapevamo che c’erano 35 anziani, cosi abbiamo deciso di trascorrere una giornata con loro. Parlando con la suora abbiamo saputo che gli anziani nel frattempo erano diventati 50. Per noi questa era una grossa difficoltà per la spesa da coprire.  Le cose scarseggiano per la chiusura delle strade e costano tantissimo. La nostra situazione economica è difficile per la conseguenza della guerra, perché tanti di noi non lavorano o se lavorano devano sostenere la famiglia. Nel frattempo una ragazza ci chiama per dire che vuole mettere a disposizione parte del suo stipendio per l’aiuto agli anziani. Piano piano altri giovani hanno fatto lo stesso passo, e cosi la provvidenza è arrivata abbondante.

Una mamma ha chiesto al suo bimbo  se voleva dare qualcosa dei suoi soldini.  Alla sua domanda cosa servivano questi soldi, la mamma ha risposto per comprare cibo per gli anziani del ricovero. Il bambino ha rotto subito il suo salvadanaio e ha dato con gioia.

Il giorno dopo con due bimbi siamo andati al ricovero. Tutti erano molto meravigliati della nostra visita perché per via dei bombardamenti da tempo nessuno li visitava, perché questa zona è molto pericolosa.

Dopo averli salutati ci hanno aperto il loro cuore raccontandoci le loro storie. Ci dicevano che per via della guerra, tanti dei loro figli sono emigrati e tanti di loro hanno la casa distrutta. Noi ascoltavamo con tanta attenzione.

Abbiamo aiutato alcuni anziani impossibilitati a muoversi a scendere in giardino, perché non essendoci elettricità, nelle stanze fa tanto caldo.

Abbiamo cantato e danzato con loro, abbiamo cercato di tutto per farli sentire amati nonostante  si sentano abbandonati da tutti: dai figli, parenti e qualcuno di loro da Dio. L’esperienza vissuta con noi, ha fatto sperimentare a queste persone la speranza nella vita e la fiducia nell’amore di Gesù.

Le suore ci hanno ringraziato e ci hanno chiesto di tornare presto per aiutare ad un progetto per 300 poveri. Con gioia abbiamo detto il nostro si.

Nonostante tutto il dolore e l’assurdità della guerra, abbiamo sentito nascere in noi e in questi anziani un nuova speranza in un mondo di pace.

 

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