La legge dell’Amore

11 Ottobre 2017

Alcuni giovani professionisti del settore legale provenienti da diversi Paesi si sono riuniti per conoscere Comunione e Diritto

“Studiare legge” ha assunto tutto un nuovo significato a Praga, all’evento dal titolo Società Multiculturale e Diritto: dalla frammentazione verso l’unità. Ciò che ha reso la scuola così speciale, rivelano gli organizzatori, sono state le esperienze vissute alla luce dell’Ideale dell’unità. È stato un vero e proprio laboratorio di dialogo, scambio e discussione, che, sottolineano, “ha aggiunto una nuova tessera al ‘mosaico’ di Comunione e Diritto”.

La scuola, che si è tenuta a Praga dal 31 agosto al 3 settembre scorsi, ha visto la partecipazione di giovani delle professioni legali di diverse nazionalità, religioni ed etnie. Per molti di loro si è trattato del primo contatto con l’“inondazione” di Comunione e Diritto, denominazione che Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ha scelto per l’ “inondazione di luce” che riguarda l’ambito del diritto. Oltre a discutere di argomenti giuridici, i partecipanti si sono aperti a una comunione di vita che ha coinvolto anche i non giuristi, in particolare alcuni studenti di psicologia e filosofia.

Per la prima volta, gli organizzatori hanno presentato le “linee guida per il diritto” secondo una prospettiva nata dall’Ideale dell’unità. Sono stati riproposti alcuni dei discorsi che la fondatrice del Movimento, Chiara Lubich, ha tenuto presso diverse istituzioni internazionali, tra cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’UNESCO. A questi si sono alternate le esperienze condivise dagli stessi organizzatori, che hanno testimoniato che questa realtà è possibile, nonostante una simile prospettiva possa sembrare un’utopia.

Sebbene molti dei giovani si incontrassero per la prima volta, l’atmosfera di ascolto è stata profonda e ha permesso il dialogo. I partecipanti hanno iniziato a conoscersi in piccoli gruppi e hanno successivamente affrontato, durante i laboratori, tematiche come la fraternità, la pace e le relazioni internazionali, sotto la guida di Vincenzo Buonomo, professore di Diritto Internazionale.

Ispirati da questi concetti, gli studenti si sono poi concentrati sulla ricerca di elementi necessari a costruire nuove categorie giuridiche alla luce del carisma. È stata una conferma del valore universale degli insegnamenti di Chiara, che continuano a raggiungere i cuori e le menti delle nuove generazioni.

Per Cristina degli Stati Uniti è stato il primo incontro con l’inondazione di Comunione e Diritto. Il suo desiderio è che la fraternità possa a poco a poco trovare posto nella legislazione americana.

Lo studente di filosofia ha detto: “Voi parlate di diritto come non se ne è mai sentito parlare!”

Un altro giovane al suo primo incontro con l’inondazione ha espresso un commento sulla profondità del dialogo a cui ha partecipato: “Un’atmosfera di dialogo così è molto rara, ma molto bella. Ci si ascolta e ci si accoglie al di là delle differenze”.

Una studentessa al secondo anno di giurisprudenza, anche lei nuova a Comunione e Diritto, è stata colpita dalla presenza di giovani provenienti da così tanti Paesi. Ha commentato: “È davvero un incentivo ad andare avanti nello studio con passione, perché al di là degli esami c’è tutto un mondo che si muove e si evolve …”.

Argentina, di Strasburgo, ha da poco completato la sua tesi di dottorato sul tema della maternità surrogata e le sue implicazioni economiche. Ha particolarmente apprezzato alcune delle esperienze condivise durante il programma, tra cui quella di Jan, avvocato della Repubblica Ceca, che era stato deriso perché cristiano. “Avere il coraggio di aprire il proprio cuore in questo modo, donando qualcosa di personale e, così facendo, dimostrare la verità di una scelta evangelica e le sue ripercussioni nell’ambito del diritto, è molto importante”, ha detto Argentina.

Claudia, che prima della scuola si sentiva confusa riguardo al futuro, ha condiviso il progetto che era ormai chiaro nella sua mente: continuare a studiare intraprendendo un dottorato sui diritti umani.

La conclusione della scuola ha portato con sé la promessa di un nuovo inizio. Giovanni ha espresso il desiderio comune di intraprendere qualcosa insieme: “Da questo gruppo di persone che provengono da diverse parti del mondo, potrebbe nascere un progetto interessante”.

Gli organizzatori hanno raccontato della gioia provata l’ultimo giorno nel veder tornare i giovani nei rispettivi Paesi lasciando dietro di sé una piccola scia di luce, che, nelle loro parole, è “la capacità di amarsi reciprocamente attraverso piccoli gesti, nei momenti di donazione reciproca, nella scoperta di un orizzonte in cui amore e diritto si contaminano a vicenda”.

Endy, del Movimento dei Focolari negli Stati Uniti, ha detto: “Sento nell’anima un’immensa gratitudine verso Dio. È stato un incontro pieno di luce. Credo di aver capito più profondamente il senso di quest’inondazione (Comunione e Diritto) e il contributo che noi possiamo dare”.

Per gli organizzatori, l’unità che hanno cercato di costruire fra loro fin dalla preparazione della scuola è come “una ‘casa’ da costruire, per accogliere i giovani e, insieme a Chiara (Lubich), puntare a nuovi orizzonti”.

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